Editoriale
L'unione
fa la forza
“Lascio
poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle
povere bestie, così legate
e tenute per le zampe, a capo all'in giù, nella mano
d'un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava
col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente.
Ora stendeva il braccio per collera, ora l'alzava per disperazione,
ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i
modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro
teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi
l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni
di sventura.”
Così scriveva il Manzoni narrando dei poveri capponi
che Renzo Tramaglino portava in dono al dottor Azzeccagarbugli
da cui sperava di riceve un conforto legale per il suo matrimonio
con Lucia gravemente minacciato. L’immagine è diventata
storia e da molti spesso è citata quando si vuol rendere
reale il concetto assai diffuso della “guerra fra poveri”.
Trascurando, per il momento,
l’idrogeno ancora sperimentale,
nel mondo della mobilità ecologica ci sono tre grandi
scuole di pensiero: il GPL, il metano ed il veicolo elettrico.
Da parte di qualcuno si respira aria da fortino assediato,
da parte di altri si ragiona come portatori di verità,
da parte di altri ancora si pontifica come i “veri puliti”.
Lasciamo ai lettori immaginare chi potrebbe essere l’uno
o l’altro, ma il concetto equivalente è che tutti
e tre, invece di allearsi come mobilità ecologica e
fare fronte insieme contro il nemico comune, litigano fra loro
se l’uno inquina più o meno dell’altro e
per ottenere miglior quote di mercato passando dallo 0,002%
allo 0,003!
Noi da sempre siamo convinti
che si debba parlare di “mobilità ecologica” e
sial’automobilista o la situazione locale a decidere
se optare per l’uno o l’altro carburante. In alcuni
casi è più conveniente il metano, in altri è preferibile
il GPL e in certe condizioni il veicolo elettrico è una
soluzione adatta. Non stiamo qui a dire dove, secondo noi, è meglio
l’uno dell’altro altrimenti corriamo il rischio
di dare nuovi spunti di lite tra le parti invece di rappacificare,
che è il nostro reale obiettivo.
La situazione è grave. La curva delle installazioni
di impianti a gas è in forte ribasso: nel 2004 solo
121.000 (94.000 GPL + 27.000 metano) contro le 200/250.000
necessarie per mantenere costante il circolante a gas. Anche
se aggiungiamo il “primo impianto”e analizzando
i dati certi del primo trimestre 2005 (vedi tabella), si noterà il
forte incremento delle immatricolazioni diesel..
Rapportando i dati in base annua, troviamo che in Italia circolano
a Metano circa 250.000 veicoli, 1.000.000 utilizzano il GPL
e 110.000 veicoli elettrici (di cui 80.000 biciclette a pedalata
assistita) contro un circolante di 30.000.000 veicoli (8.000.000
a gasolio esclusi autobus e camion).
Questi sono inumeri con
cui la mobilità ecologica si
deve confrontare.
Bisogna che gli operatori
comprendano come è una lotta
impari si se combatte da soli. Bisogna arrivare ad accettare
che è anacronistica una rendita di posizione per cercare
di mantenere ancora in essere veri o presunti privilegi. Se
ci si confronta con la stampa, le istituzioni, gli utenti come settore
di mobilità ecologica si potranno ottenere
dei risultati apprezzabili, altrimenti si resta di nicchia
e si galleggia aspettando bastonate.
Oppure si è tenuti
per la testa di Renzo e portati i dono ai potenti, ma almeno
non ci si graffi e ci si becchi in punto di morte, …come
accade troppo sovente tra compagni di sventura!
Ugo Nazzarro
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